"1593: Le Leggi Livornine"


“1593: Le Leggi Livornine”
FlashMob - Terrazza Mascagni - Livorno
18 Luglio 2020 - ore 17:00 - 30* gradi centigradi

GIORGIO:
“Eccellentissimi signori. Mio nomine è Giorgio. Giorgio Vasari. Pittore, artista e scriptore. Vissi li anni ruggenti di Fiorenza la grande e de la famiglia Medici e descrissi li meglio ingegni ne lo mio libro “Vite di homini illustri”. Si fossi vissuto cinque lustri ancora avrei adjunto a tale lista, isto personaggio di me accanto.
È costume della natura, quando ella fa persone molto eccellenti in ogni professione, molte volte non le fa sole, ma in quel tempo medesimo, e loco, farne altre a loro concorrenza, a cagione che elle possino giovare l’uno all’altra nella virtù e nella emulazione. E che questo sia il vero, lo testimonia Fiorenza per aver prodotto in una medesima età Filippo, Donato, Michelangelo, Lorenzo, Paulo Uccello e Masaccio, eccellentissimi ciascuno nel genere suo. A loro poi seguirono altri geni e valorose persone e, tra essi, cotanto Granduca Francesco. Non eccelso nelle arti, ma illuminato, saggio e capace nel governo. Or sentite cosa arrangiò e promulgò in quel di Livorno, quattrocentotrenta anni fa”

GRANDUCA FRANCESCO:
“DON FERDINANDO Medici per la Dio gratia Gran Duca di Toscana III e' di Firenze, e' di Siena
Duca IIII: Signore di Porto Ferraio nell'Isola del Elba, di Castiglione della Pescaia, e' della Isola del Giglio, e' gran Maestro de la Sacra Religione di S. Stefano.
A tutti uoi mercanti di qualsiuoglia natione, leuantini, e' ponentini spagnioli, portoghesi, Greci, todeschi, e Italiani, hebrei, turchi, e' Mori, Armenij, Persiani, e altri saluto.
Segnifichiamo per queste nostre Patente lettere, qualmente essendo noi mossi da degni rispetti, e' massimo dal desiderio, che e' in noi per beneficio publico di accrescer nell'occasioni, l'animo a' forestieri, di uenire a' frequentare, i loro trafichi, e' mercantie nella nostra diletta Citta' di Liuorno, constare, e' abitare con le vostre famigle, o' senza esse, sperando n'habia a' resultare utile a tutta Italia nostri suditi, e' massime, a' poueri, pero' per le sopra detti, & altre cause, e' ragioni, ci siamo mossi a darui, e' concederui, si come noi in uirtu' delle presenti ui diamo, e' concediamo le gratie & Priuileggi prerogatiue immunita', e essentioni infrascritte.
I. Prima concediamo a' tutti mercanti hebrei turchi, e' mori, e altri mercanti reali, libero, e amplissimo saluo condotto, e' libera faculta', e' licentia, che possiate venire a' stare, traficare, passare e abitare con le uostre famiglie, o' senza esse partire, tornare, e' negotiare nella detta nostra Citta' e' Porto di Liuorno e anco stare per negotiare altrui per tutto il nostro Ducal dominio senza impedimento, o' molestia alcuna reale, o' personale per tempo durante di Anni uenticinque prossimi
II. Promettiamo il passo, transito franco, e' libero, tanto delle vostre persone mercantie, robbe, famiglie, quanto di vostri libri hebraichi, e' in altre lingue, stampati o' scritti a penna, cosi per mare, come per terra, accio possiate tornare nella vostra liberta' doue ui piacera' senza impedimento alcuno.
III. Concedendoui ancora, che le vostre arnesi, Gioie, argenti, e altre spoglie di casa vostra siano liberi, e' franchi di ogni pagamento di gabella .
IV. Vogliamo ancora, che per detto tempo non si possa esercitare alcuna inquisitione, vessita, denuntia, o' accusa contra di uoi, o' di uostre famiglie, ancora che per il passato sia uscito fuori del dominio nostro come Christiano, o' hauutone nome, poter uiuere habitare, e' conseruare, in detta nostra citta' di Liuorno, e' traficare nell'altri luoghi del dominio nostro liberamente, & usare in esso tutte le vostre cirimonie, Precetti eretti ordini, e' costumi di Legge hebrea, o' altra, secondo il costume, e' piacimento vostro
V. Vi liberiamo di ogni agrauio di matricoli, catasti, balzelli testi impositioni, e' simili, reali personali, tanto imposte, quanto da imporsi, per noi, e' nostri sucessori, durante pero' il detto tempo, e' che per tal conto, e' per tempo alcuno non possiate mai esser molestati, o' inquietati, saluo sempre il pagamento delle mercantie
VI. Vi concediamo che uoi possiate traficare, e' negotiare per tutte le Citta', terre, fiere, mercati, luoghi delli stati nostri, e' nauigare per leuante, e' ponente, e' barbaria, e Alessandria, e altri, sotto nome vostro e' sotto nome di Christiani, o' altri, che a uoi piacera', e' che siate sicuri, uoi, e' le vostre rispondenti, e' le vostri mercantie, e' commetenti.
VII. Concediamo facilitatione per acquisto habitatione a manifattori di sartie, calefati, maestri d’ascia, legnaiuoli d’ogni sorte, muratori, marangoni, scalpellini, pescatori, marinai, febri e d’ogni altro mestiero manuale fuori che braccianti e vangatori.
VIII. Concediamo licentia, e' faculta' di poter tener libri di ogni sorte stampati, e a penna, in hebraico, e in altra lingua, purche siano reuisti dal Inquisitore, o' altri sopra a' cio' diputati.
IX. Vogliamo, che tutti i vostri Medici hebrei, tanto fiseci, come Cirusici, senza alcun impedimento o' pregiuditio, possino curare, e' medicare, non solo uoi, ma' ancora qualsiuoglia Christiano, & altra persona non obstante.
X. Vogliamo, che tutti i vostri, come sopra possino studiare, & adottorare.

A conclusione: Comandiamo adunque a tutti Maggistrati, Gouernatori, Commissarie , Capitani, Vicarij, Potesta', Rettori, Generali, Capitani Amiragli, Colonelli, Capitani di Galera, e altri uffitiali di terra, di Mare delli stati nostri, che inuiolabilmente, osseruino e osseruar faccino le sopra detti Conccessioni, essentioni Gratie, Priuileggi, non obstante qualsiuoglia Legge, Statuto, o' Bando, o' prouisione incontrario al quale per proprio motto, e' certa Scientia, e con la nostra ampla, e absoluta Potesta', in tutto deroghiamo.
Dato in Firenze nel Palazzo nostro Ducale, al X di Giugnio del anno della Salutifera Incarnazione del Signore 1593 del nostro Gran Duca l di Toscana & altri nostri Ducati.
Il Gran Duca di Toscana

GIORGIO:
“A cagione di histo eccellentissimo atto, in pochissimi anni Livorno divenne città pregevolissima e mirabilissima. Lo numero degli habitanti centuplicò. Fu esempio di città cosmopolita, multireligiosa e multiculturale. Crebbe a fiorente porto e centro commerciale, invidia di tutto lo Mediterraneo e dell’Europa intiera. La mescolantia di genti portò a lo cambiamenti delle abitudini, a novelli sapori, novi mestieri, nova cultura. Rimanga questo a durevol esempio. Si debbon aprire li porti e demolire le mura acciocche’ germogli lo sviluppo economico e culturale di una popolazione tutta”

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Interpreti:

Granduca Ferdinando I de’ Medici        Laura Quartara
Giorgio Vasari                                        Silvio Sciortino

Regia e Drammaturgia:
Stefano “The Manz” Manzini

Costumi:
Ughetta “Lady Old Beef”
Monica “Lady Manz”
Susi “Dudi”


Commenti

  1. Incredibile ogni evento ha sempre qualcosa di magico .Anche domenica a Livorno e' andata benissimo ,giornata piena!e bella compagnia.
    Bravissimi gli attori - e altrettanto il regista.Grazie alla prossima

    RispondiElimina

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