Vincenzo: un ricordo

 

 

Vincenzo: un ricordo

Quanti ricordi Vincenzo. Sei stato mio collega e collaboratore, professionale e corretto, per oltre venti anni. Ma al di la’ del lavoro siamo diventati amici. Ho sempre negli occhi la tua espressione sorridente e ironica quando, seduti al tavolo del mio ufficio in Menarini a Pomezia, preparavamo il grande viaggio dei Manzonauti in Lucania (Da Kostí a Kostà). Amavi la tua terra ed eri felice di condividerla con noi. Realizzammo un programma favoloso: il Tirreno a Maratea, i pini loricati sul Pollino, il lago trasparente di MonteTotoCotugno, i ruderi del villaggio fantasma di Craco, la magica Matera, le spiagge di Policoro e tanto altro. Che ridere quando ci guidasti sulla vetta del Monte Grattaculo (si chiama proprio cosí) prendendo nel bosco la via direttissima. Un ascesa tra gli urli ed i capitomboli di manzonauti giovani e vecchi. E che dire della tua interpretazione nel film, stralunato e bislacco, che girammo ? HellzaPollin 2, un pazzo remake del film hollywoodiano anni ‘40 reinventato con una dozzina di coppie assurde: Romeo e Giulietta, Culo e Camicia, Alice ed Hellen Kessler, Sale e Pepe, Diavolo e Acqua Santa, Fred Astaire e Ginger Rogers etc. etc. Te, nella tua grande bravura attoriale, facevi coppia da solo e interpretavi Pane e Nutella. Strepitoso.
Ma il momento indimenticabile rimane la vicenda delle carote e delle mele. Partivamo da San Severino e avemmo la folle idea di affidare a Pink e Dudi l’acquisto del mangiare per il pranzo. Tornarono sul bus e ci mostrarono cosa avevano comprato: due carote e due mele a testa. Esplodesti come una furia: ‘Com’è possibile che i miei amici debbano fare la fame nella mia terra di Basilicata !’ E poi uscisti con il tuo proclama: ‘Domani ci penso io !’. Nella notte attivasti un forno pizzeria ed, in base ad un tuo algoritmo che non ci hai mai rilevato, ordinasti 6,3 focacce a testa + 3,2 tranci di pizza a testa + vino a fiumi. Inoltre, sempre col favore delle tenebre, attivasti tua madre e facesti preparare per ognuno di noi tre panini (anzi filoni) con la frittata di spaghetti. La leggenda narra che siano state utilizzate più di cento uova.
Dopo che sono tornato a Firenze purtroppo non ci siamo quasi più incontrati di persona. Ma non mancavo mai una telefonata per il tuo compleanno. L’ultima volta giusto un mese fa. Non ti sentii male, anzi abbiamo fatto programmi per rivederci, ora che eri finalmente andato in pensione. E invece il destino ha deciso in altro modo. La notizia della tua partenza è stata una pugnalata che mi ha lasciato senza fiato. Ma dobbiamo accettare e farci bastare il ricordo di un grande amico, di una brava persona e di un formidabile manzonauta.

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