C'è speranza !
Castelvolturno era il paradiso al mare di molte famiglie benestanti napoletane. Sole, mare, pineta, bei locali, tanti bambini e giovani. Fino agli inizi degli anni 80. Poi, a seguito del terremoto, fu deciso di spostarvi “temporaneamente” gente ‘indigesta’ che abitava in edifici lesionati di quartieri popolari al centro di Napoli. In pratica ci fu trapiantata la camorra. Fu come il trapianto di una specie infestante in un campo di girasoli: la fine. Il male può generare solo il brutto e la desolazione. Adesso Castelvolturno e’ un’area desolata, bombardata, devastata. Solo edifici semidistrutti, disabitati, molti occupati da clandestini e irregolari. Scomparsa la stragrande maggioranza delle attività commerciali. Assenti segni evidenti di socialità e comunità. Spaccio, prostituzione, droga, malavita piccola e grande. Adesso quasi tutta la popolazione è costituita da immigrati di origine africana. Anche di seconda e terza generazione.
Ma anche all’inferno può rigermogliare l’umanità. La stragrande maggioranza degli immigrati vogliono integrarsi, svolgere un lavoro onesto, far crescere le loro famiglie. Ed i ragazzi sono la loro speranza per un futuro migliore.
E i ragazzi neri di Castelvolturno hanno trovato nella palestra di TamTamBasket il luogo per il loro riscatto e per la loro voglia di un vivere giusto e corretto. Dovreste vederli nella loro straripante vitalità, irrefrenabili nella loro esplosiva voglia di realizzarsi, colmi di un entusiasmo debordante.
Che felicità nei loro occhi quando gli abbiamo donato le scarpe da basket. E soprattutto quando hanno letto sopra le scarpe le targhette personalizzate col loro nome. Hanno un giusto desiderio di essere considerati persone, con una loro personalità ed un loro nome. Un nome di cui essere orgogliosi.
Sí perchè i loro nomi testimoniano della volontà di crescita ed integrazione dei loro genitori.
Eccoli: Miracolo, David, Ezekiel, Promise, Blessing, Folabi, James, Michael, Destiny, Richard, Vittoria, Ferre, Precious, Lorenzo, Francesco, Eleonora, Cinzia, Destiny, Honesty, Dearest, Miracolo, Wisdom, Samuel, Amadin, Favor, Jeffry, Michael, Fabian, Alassan, Praise, James, Matteo, King, Victor, Faisal, Harold, Jordan, Star.
Vedendoli e parlandoci siamo tornati arricchiti e certi che c’è speranza di salvezza per quei luoghi e quelle genti.
Ma anche all’inferno può rigermogliare l’umanità. La stragrande maggioranza degli immigrati vogliono integrarsi, svolgere un lavoro onesto, far crescere le loro famiglie. Ed i ragazzi sono la loro speranza per un futuro migliore.
E i ragazzi neri di Castelvolturno hanno trovato nella palestra di TamTamBasket il luogo per il loro riscatto e per la loro voglia di un vivere giusto e corretto. Dovreste vederli nella loro straripante vitalità, irrefrenabili nella loro esplosiva voglia di realizzarsi, colmi di un entusiasmo debordante.
Che felicità nei loro occhi quando gli abbiamo donato le scarpe da basket. E soprattutto quando hanno letto sopra le scarpe le targhette personalizzate col loro nome. Hanno un giusto desiderio di essere considerati persone, con una loro personalità ed un loro nome. Un nome di cui essere orgogliosi.
Sí perchè i loro nomi testimoniano della volontà di crescita ed integrazione dei loro genitori.
Eccoli: Miracolo, David, Ezekiel, Promise, Blessing, Folabi, James, Michael, Destiny, Richard, Vittoria, Ferre, Precious, Lorenzo, Francesco, Eleonora, Cinzia, Destiny, Honesty, Dearest, Miracolo, Wisdom, Samuel, Amadin, Favor, Jeffry, Michael, Fabian, Alassan, Praise, James, Matteo, King, Victor, Faisal, Harold, Jordan, Star.
Vedendoli e parlandoci siamo tornati arricchiti e certi che c’è speranza di salvezza per quei luoghi e quelle genti.
E' una goccia in un oceano. Ma vale la pena aiutare questi ragazzi. Con la speranza che imparino a integrarsi nel modo migliore.
RispondiEliminaE bello vedere questi ragazzi così felici,e forse sorpresi di conoscere persone che fanno tanta strada per loro ,con tanta manzitudine. Grazie
Certo non sappiamo se quello che stiamo facendo sia una goccia, un bicchiere o un secchio di acqua che gettiamo nel mare della solidarietà.
RispondiEliminaNon conosciamo o meglio spesso non abbiamo colto ancora tutta la portata dei progetti di recupero, di solidale aiuto e per questo non sappiamo se ciò che doniamo sia solo una goccia nelle proporzioni delle loro risorse ma sappiamo che rendiamo felici persone che di questo aiuto hanno un bisogno enorme: avere attenzione e risposte concrete sono il miglior alimento per chi s'impegna alla costruzione del progetto e chi di questo progetto ne è soggetto; è il loro alimento principale.
Manzonauti...siamo quello che siamo e sempre questo faremo!
7b